Allenare il corpo, ascoltare l’anima
- info435777
- 7 set
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Quando ho iniziato ad allenarmi e poi ad allenare altre donne, credevo che la trasformazione fosse soprattutto fisica.
Vedevo i muscoli che cambiavano, la postura che migliorava, la resistenza che aumentava.
Ma dentro sentivo che mancava qualcosa: il corpo si muoveva, sì, ma la mente rimaneva spesso intrappolata nei pensieri, nelle paure, nei giudizi.
È stato lì che ho incontrato la meditazione.
All’inizio come pratica personale, un rifugio nei momenti in cui Milano mi stava troppo stretta, con i suoi ritmi veloci e i rapporti superficiali. Poi, piano piano, la meditazione è diventata parte del mio modo di vivere il benessere. Mi ha insegnato a fermarmi, ad ascoltare, a sentire davvero.
Oggi non riesco più a immaginare un allenamento senza un momento di connessione interiore. Perché allenare il corpo senza allenare la mente significa fermarsi a metà del viaggio.
Quando unisco esercizi e respiro, quando accompagno le ragazze che alleno a chiudere gli occhi e a portare attenzione dentro di sé, vedo accadere la trasformazione più potente: non solo un corpo più forte, ma donne più consapevoli, più presenti, più libere.
Allenarsi non è solo correre, sollevare pesi o bruciare calorie.
È anche imparare a guardarsi dentro, a stare nel silenzio, a sentire la propria voce interiore. Ecco perché credo così tanto nell’integrazione tra allenamento e meditazione: perché solo quando corpo e mente lavorano insieme si apre la possibilità di una vera rinascita.
Questo per me è Bollicinerosa: un percorso che non si limita a scolpire, ma che insegna a vivere più lentamente, con più presenza, con più libertà.






